Impatto e beneficio degli estratti del cardo mariano sui livelli di enzimi epatici
La silibina e la silimarina, sono composti naturali estratti dalla pianta del cardo mariano (Silybum marianum). Sono da molti anni tradizionalmente utilizzati per le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed epatoprotettive. Vari studi scientifici hanno valutato il ruolo che l’integrazione alimentare con tali composti svolge sui livelli sierici degli enzimi epatici in persone con disturbi di fegato, tra cui steatosi epatica non alcolica (NAFLD) oggi meglio classificata come steatosi epatica correlata a disfunzione metabolica (MAFLD), steatoepatite e cirrosi. Gli enzimi epatici come l’alanina aminotransferasi (ALT), l’aspartato aminotransferasi (AST) e la gamma-glutamil transferasi (GGT) fungono da marcatori per la salute del fegato, con livelli elevati che indicano danni o infiammazioni all’organo.
Le malattie di fegato costituiscono un onere significativo per la salute globale, che richiede strategie terapeutiche efficaci. Le capacità epatoprotettive della silimarina hanno stimolato la ricerca sul suo potenziale come trattamento supplementare per varie condizioni del fegato. Questo articolo ha l’obiettivo di sintetizza le evidenze provenienti da vari studi clinici condotti per valutare l’efficacia dei derivati del cardo mariano (silimarina e silibina) nel modulare i livelli di enzimi epatici. Abbiamo considerato una serie di studi condotti e pubblicati fino alla fine 2023, che hanno valutato gli effetti dell’integrazione alimentare con estratti del cardo mariano sui livelli degli enzimi epatici.
Abbiamo considerato studi per un totale di 1.458 partecipanti con varie patologie del fegato. Nella maggior parte degli studi analizzati è stata riscontrata una riduzione significativa dei livelli di ALT, AST e GGT dopo l’integrazione di silimarina e silibina, rispetto ai gruppi di controllo che non l’avevano assunta. La durata dell’integrazione negli studi andava da 4 settimane a 12 mesi, con un dosaggio tra 140 mg e 800 mg al giorno. Da sottolineare che l’integrazione silibina/silimarina è stata generalmente ben tollerata.
Circa il 70% dei pazienti ha avuto un beneficio dal trattamento con un miglioramento significativo dei livelli degli enzimi epatici, in particolare negli individui affetti da NAFLD, MAFLD e steatoepatite.
Perché tali benefici?
I meccanismi alla base dell’effetto epatoprotettivo della silimarina e della silibina, sono legati alla capacità di mantenere integra e stabile la membrana cellulare dell’epatocita, di inibire l’azione dei radicali liberi sui lipidi di membrana (perossidazione lipidica) e di migliorare la rigenerazione cellulare del fegato.
Concludendo
Gli integratori a base di silimarina e silibina sembrano avere un effetto positivo sui livelli degli enzimi epatici, indicando potenziali benefici per la salute del fegato. Molti studi sono ancora in corso per valutare i risultati a lungo termine.
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